Diario di bordo è il nuovo assolo di Andrea Castelli fatto di materiali vari, a volte anche volutamente scombinati, quasi a braccio, con una scaletta che cercherà anche di “sentire” il pubblico, le sue reazioni, il suo umore, e dialogare con gli spettatori dopo questi mesi di distanza: un elemento importante e prezioso non solo per il futuro del teatro, ma proprio per il futuro del pubblico, perché senza pubblico non esiste teatro. Un dialogo, un incontro per recuperare i pezzi, quasi i frantumi che, dopo la tempesta che ci ha travolti nei primi mesi del 2020, sono sparsi chissà dove, e chissà quanti. Li teniamo? Si buttano? Un ritrovare e ritrovarsi… Quindi un test del tipo “Ci siamo? Pronto, ci siete? Chi c’è? Che facciamo qui?”
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